Scienze Forensi Magazine - Scienze Forensi Magazine | Il giornale delle Scienze Forensi

Vai ai contenuti
Lo scorso 14 maggio si è concluso il V Convegno Nazionale di Psicologia giuridica organizzato dalla Fondazione Guglielmo Gulotta e dall'Università degli Studi di Padova con il contributo dell’Associazione Nazionale Criminologi e Criminalisti.
L’operatore del diritto è spesso chiamato a confrontarsi con la difficile valutazione sulla configurabilità, in concreto, di un concorso di persone nel reato continuato ovvero di una partecipazione ad una associazione per delinquere, con le diverse conseguenze sul piano sostanziale.
Secondo la CGIA di Mestre, si tratta di una cifra pari al 2% del PIL.
Circa 40 miliardi di euro annui, pari a oltre il 2% del PIL. Sarebbe questa la stima del denaro gestito dalle organizzazioni riconducibili alla “Mafia Spa”.
Brevi spunti dalle sentenze Daubert, Franzese, Cogne, Cozzini e Meredith Kercher.
Tra i mezzi di prova disciplinati dagli artt. 187-243, il codice di procedura penale annovera la perizia e la consulenza tecnica di parte, gli strumenti attraverso i quali il sapere tecnico-scientifico contribuisce nella ricerca della verità giudiziale.
“Manipolazione psicologica di una persona per un lungo periodo di tempo tanto da indurre la vittima a mettere in dubbio la validità dei propri stessi pensieri, della propria percezione della realtà o dei propri ricordi. […] Porta a confusione, perdita di fiducia in sé e di autostima, incertezza sulla propria stabilità mentale e dipendenza dal manipolatore”.
La consulenza tecnica tra prova, indizio e l’obbligo del giudice di motivare le risultanze dell’accertamento tecnico-scientifico.
I dati diffusi dalla relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga.
Gypsy Rose è stata “prigioniera” per oltre 20 anni, subendo operazioni chirurgiche, trattamenti farmacologici e somministrazione di sostanze che simulassero i sintomi di varie patologie. Gypsy era imprigionata in un mondo di finzione che la stava piano piano uccidendo. La sua unica soluzione era eliminare il fautore di queste affezioni immaginarie: sua madre.
Era il 19 luglio quando il giudice Paolo Borsellino, dopo aver pranzato con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, si recò insieme alla sua scorta in via D’Amelio a Palermo, dove vivevano sua madre e sua sorella Rita. Alle 16.58 una Fiat 126 con novanta candelotti di tritolo, parcheggiata sotto l’abitazione della madre, esplose al passaggio del giudice, uccidendo anche i cinque agenti della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Mulli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
La riproduzione - senza autorizzazione del titolare - dell’iconico motivo a quadri della casa di moda Burberry (detto “tartan”) costituisce reato di contraffazione anche se non viene riprodotta la denominazione “Burberry”. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, in una recente sentenza dopo una lunga diatriba che ha visto accogliere il ricorso della famosa maison britannica.
Associazione Nazionale
Criminologi e Criminalisti
Polo Scientifico di Corsico
Via Leonardo da Vinci n. 5
20094 Corsico (Milano)
Centralino Tel. (+39) 02.3672.8310
C.F. 97722330152
Torna ai contenuti